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al testo di Rita Stanzione
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Com'è strano sentire la verità dei nomi in una stanza asciutta vagare Sotto la lampada il profilo con accenti rossi dire "ti sopravvivo" senza nessun abbellimento Orde di parole le mie compagne scritte corollario d’altra poesia da volare più in là della paura dei davanzali del passo feroce che non lascia varco Sulle soglie ti salvo -non ti salvo t’amo -come non t’amo Ti comprendo e sempre dal cuore facile non in vendita (sicuro...) se un limo scuro placidamente prende le caviglie Ma qui ho peso incorporeo recido anche lo sguardo taglio il ponte e il dazio mi sollevo dal tuo ipotetico dolore da esibire in un taglio breve di sorriso |
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